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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Stampante nuova...

Ho cambiato di recente la stampante, visto che la precedente ha di punto in bianco deciso di passare a miglior vita e raggiungere i quadro-cromatici pascoli del cielo. La scelta è ricaduta su una multifunzione Epson Stylus color SX210, che veniva venduta a prezzo estremamente ridotto al supermercato e sembrava essere compatibile anche con la mia Ubuntu. Ovviamente, essendo la stessa compatibile, ci ho messo un po' a sistemare i driver e far si che quando cliccavo sul pulsantino stampa di un qualsiasi programma questo coincidesse con la corretta trasposizione su carta del contenuto del suddetto programma (altrettanto ovviamente, ci ho messo molto di meno a raggiungere lo stesso risultato sul computer di mia sorella, ma solo perché ho ripetuto i passi corretti scelti tra quelli sperimentati precedentemente sul mio computer), e ho trovato che il lettore pdf evince non voleva assolutamente fare amicizia con la stampante stessa, impedendomi di stampare su carta i file pdf, senza alcun

Il lavoro che non voleva finire

Il mio “socio” un giorno mi telefona e mi dice che un suo collega ha bisogno di me per un lavoro, quindi dovrò aspettarmi una chiamata da costui (no, evidentemente non vale la pena di passarmela direttamente, la chiamata). Dopo nemmeno mezz'ora, mi arriva infatti la telefonata di uno che si fa passare per CapoCantierista della ditta, e che mi chiede se e quando posso raggiungerlo per valutare il lavoro. Prendo l'appuntamento e lo raggiungo quindi il giorno indicato, usufruendo della linea della metropolitana e di una breve passeggiata a piedi. Raggiungo la ditta, salgo e vengo accolto calorosamente da tutti (peccato solo che nessuno pensi di offrirmi un caffè...), compreso il mio “socio”, e presentato quindi al CapoCantierista, col quale mi intrattengo in una saletta appositamente dedicata (ovvero l'unico posto con una scrivania parzialmente libera). Visto il lavoro che mi viene presentato, e che fa riferimento a uno stabilimento della Immensa Società che conosco già da

Ci riprovo!

Ok, riproviamo a controllare le statistiche di accesso al mio blog (ovvero le buone intenzioni che lastricano la strada per l'inferno) Stai parlando con me? No, dico: tu stai parlando con me?! > mk66 Si, sono qua, dimmi pure cosa vuoi > mk 66 "mi fornisca nome, cognome e data di nascita, sempre che lei sia nato!" > le storie di mk66 Si, penso che tu sia giunto nel posto giusto > lestoriedimk66 Ok, non vale la pena di fare una variante solo per questo > storie mk66 Sempre queste sono, inutile variare i termini: cambiando l'ordine dei fattori, il raccolto non cambia! Houston, abbiamo un problema! > lestoriedimk66.blogspot.com ...e poi clicchi su "mi sento fortunato"? ti piace vincere facile? > http://lestoriedimk66.blogspot.com/ Anche te? Avete provato a scrivere la stessa cosa sulla finestrella in alto e non su quella centrale? Lasciatemi pensare che non ci sono solo problemi in giro, che ne vedo fin troppi di problemi q

All'alba pareggero`...

E' da diverse settimane che sto seguendo un lavoro per Boss, un lavoro che viene svolto in Sardegna e che io seguo da Torino sfruttando la potenza di internet e ricevendo quotidianamente email e telefonate dal referente locale, simpaticissimo e con uno spiccato accento, cosa che talvolta rende difficile la comunicazione, anche se alla fine, bene o male "capito sempre lo ho!" :P Sto procedendo nella valutazione di questo lavoro, delle sue infinite varianti (si tratta di un lavoro pubblico relativamente grosso e complesso, essendo una struttura sanitaria) e mi accorgo che ci sono diverse carenze progettuali (che ovviamente implicheranno altrettante ulteriori varianti per noi), ma certe cose sono totalmente assurde, ai limiti del paradossale, al punto che mi viene in mente che tale progetto lo abbia fatto un neonato giocando con la tastiera di un computer nell'intervallo tra due poppate, e lo comunico telefonicamente al mio interlocutore, che mi chiede di inviargli un r

Quando chiama la commercialista...

La telefonata giunge improvvisa, e il numero che appare non mi crea alcun sentore di deja-vù, per cui rispondo “Pronto?” e dall'altra parte avverto la voce squillante e un po' nasale della mia Commercialista “MK? Ciao, sono Commercialista! Come va? Tutto bene? Senti, ti sto chiamando per dirti di portarmi la documentazione generale, il registro degli ammortamenti, questo, quello, quell'altro ancora, il tutto e il di più, il BLA ma anche il BLABLA e soprattutto il BLABLABLA [segue elenco dettagliatissimo di tutto quello che dovevo portare, e che non ho nemmeno capito cosa fosse], e ricordati di portarmeli al più presto che devo chiudere la tua pratica prima di subito! A proposito, tutto bene a casa?” Ripresomi da quell'assalto verbale durato oltre 10 minuti, e rendendomi conto che alla fine c'era una domanda comprensibile, mi accingo a rispondere “Ciao Commercialista. Si, tutto bene, e te?” “Grazie, tutto bene: la bambina sta bene, cresce, mangia e riempie i pannoli

All'alba vincero`...

Ed ecco che un giorno vengo convocato dai miei nuovi clienti (direttamente da Boss), per partecipare a una riunione con un loro possibile cliente, per realizzazioni di impianti fotovoltaici. Arrivo, la segretaria mi offre un caffè in attesa dell'arrivo degli altri, prendendone uno anche lei e intrattenendosi a chiacchierare con me come fossimo vecchi amici, salvo poi dissolversi nel nulla in un istante al momento in cui arrivano gli altri clienti e Boss mi chiama per salire al piano di sopra. La situazione mi pare immediatamente strana, o meglio mi pare di averla già vista in precedenza in qualche film: da un lato Boss stravaccato su una sedia troppo piccola con la sua camicia pezzata e il suo adipe prominente, accanto io su una sedia scomoda con davanti un notes e due penne, di fronte a Boss il Cliente, giacca e cravatta, occhiali scuri, lucido e abbronzato anche sulla palla da biliardo, ricco di anelli e bracciali e con uno spiccatissimo accento quasi ostentato, accanto un tipo