Corso di lingua 2



Le lezioni di serbo proseguivano una dopo l’altra senza problemi, a parte il fatto che la mia insegnante, essendo un gran pezzo di gnocca, come la maggior parte delle donne serbe della sua età, cominciava a interessarmi moltissimo, ma non solo per la sua competenza professionale.
Siccome lei aveva detto chiaramente che era disposta a farlo con me, ma dovevo prima darle dimostrazione di aver imparato le sue lezioni, e siccome sentivo gli ormoni schizzare alle stelle, ho deciso di provarci e buttarmi.
Una sera, al termine della lezione, mentre procedevo al pagamento, profittando che nel fine settimana sarei rimasto in Serbia, le ho chiesto direttamente se le andava di uscire con me.
Lei mi ha guardato stranamente, pensando a qualche scusa per tirarsi indietro, ma io l’ho prevenuta “I need to test my level of language, and I think that a test together is the best!”
Presa sul tasto delle lezioni e dell’esame, non ha saputo rifiutare “Ok! Saturday we go out together and you speak in Serbian! Where we go?” “I need to buy something, and after we can go in restaurant to eat!”
“Ok, where we meet?” “I don’t know where is your house, so it’s possible that you came here, or we meet somewhere…”
“I live near the supermarket, if you must buy, we can meet directly there!” “Yes, of course. It’s ok for me!”
E il sabato posteggio nel piazzale del supermarket, stranamente non troppo affollato di auto, mi avvicino all’ingresso e mi suona il telefonino “Halo! I’m here, where are you?” “I’m near the door!”
“Ah… ok, I have seen you!” chiude la chiamata e mi si avvicina, stringendomi la mano in maniera professionale, mentre io avvicino il volto al suo per salutarla con i soliti 3 baci serbi, e lei non si tira indietro, ricambiando i 3 bacetti, poi entriamo nel supermercato, dove io prendo un carrello e comincio a intascare la merce che mi necessita, chiacchierando con lei usando frasi elementari in serbo, e dicendole I nomi in serbo della merce che sto acquistando, suscitando una certa ammirazione, visto che me la cavo meglio di quanto lei immaginasse (non sa che ho un certo vantaggio, avendo fatto la campagna di Russia). Il massimo lo raggiungo quando mi si avvicina una dimostratrice e le dico in serbo che sono italiano e non capisco la lingua, lei riprende a parlare in serbinglese e io, fingendo attenzione, le rispondo correttamente, poi la saluto e mi allontano.
La mia insegnante mi guarda ammirata e “Bravo ucenize! Dobro! Super! [bravo studente! bene! ottimo!]” “Hvala, nastavniza! [grazie, professoressa]”
Nel frattempo ho finito di fare la spesa, vado alla cassa e pago senza problemi (comodo il fatto che il registratore di cassa abbia il display visibile mentre si finge di ascoltare la cassiera che pronuncia la cifra), e mi dirigo alla cassa centrale per chiedere la fattura per la ditta (operazione che ho fatto decine di volte, quindi non ho problemi a chiedere alla cassiera la fattura, e siccome conosco il sistema, non ho problemi a capire quello che mi risponde la cassiera, mentre la mia insegnante mi guarda ammirata, crescendo anche in autostima, sapendo che io partivo completamente da zero col serbo.
Usciamo e andiamo quindi al ristorante, dove faccio le ordinazioni direttamente in serbo, dopo averle chiesto cosa vuole mangiare, ordino da bere e attendo, chiacchierando con lei, che arrivi il cibo.
Dopo aver mangiato e bevuto, pago il conto e usciamo, quindi la faccio salire in macchina e le chiedo se ha voglia di bere qualcosa, ma lei rifiuta (una delle pochissime serbe che non beve) e mi dice che deve andare a casa, così la accompagno, guidando secondo le sue indicazioni (che per fortuna ha il buon senso di dirmi in inglese).
Arrivati a casa sua, posteggio e lei fa per scendere, ma io la fermo “Ehi, no kisses?” “Ah, yes, of course!”
E dopo i bacetti le chiedo “I have passed test?” “Yes, you are a very good student!”
“Thanks, but for your promise?” “Eh? What’s?”
E, vista la scarsa memoria, le ripeto quello che mi aveva promesso, lei mi guarda stupita, poi rammenta e… “Ok, you are right! I have promise it, I remember!” “Well, I think that…”
“Please, not this night! There is my daughter in house… and after came here my boyfriend…” “Ok, when?”
“Tuesday… tuesday night I’m free...” “Ok for tuesday night, I call you in the morning!”
“Ok…” e fa per scendere, ma un attimo prima si volta verso di me e mi da un veloce bacio “This is for today…” ed esce, chiudendosi la porta alle spalle ed entrando nel palazzetto accanto.

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