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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

La litigata del coinquilino

ACHTUNG! Alcuni termini utilizzati in questo post non sono adatti a tutte le orecchie, quindi usate solo quelle che utilizzate normalmente per spettegolare nei luoghi di lavoro, o per esprimere (anche solo internamente) la vostra considerazione per certi colleghi/capi/clienti, in quanto tali orecchie sono già normalmente avvezze all'utilizzo di certi vocaboli! ========= E fu così che, dopo aver rischiato una strage e dopo aver giocato al traslocatore folle , oltre che dopo diverse altre cosette di minor importanza ma sempre utili a rendersi noto, il mio coinquilino venne di fatto bloccato e reso inoffensivo, sigillandolo dentro l'ufficio. Ovviamente, riusciva comunque a uscire e seguire i lavori, non necessariamente i suoi, ma quelli che erano seguiti per la controparte dall'architetta, indipendentemente dal fatto che costei cominciasse a detestarlo cordialmente e a mandarlo affanculo praticamente ogni volta che parlavano, ma lui, da buon cinquantenne italiot

Diario di bordo, terzo giorno

Un giorno, il mio coinquilino trovò un muletto abbandonato in un angolo dello stabilimento, vi salì sopra e lo mise in moto. La cosa gli diede una sensazione di soddisfazione, al punto che da allora cominciò a divertirsi con tale muletto, e a nulla valse il fatto che ciascuno di noi gli fece presente che non fossimo autorizzati a effettuare manovre o a guidare muletti, e che se succedeva qualche danno ne avrebbe risposto di tasca propria. La committenza, ovviamente, era felicissima della situazione, avendo trovato un elemento della direzione lavori che si rendeva operativo e non si limitava a urlare alle imprese, senza toccare nulla dei lavori in corso, ma la committenza non contava nulla e non capiva assolutamente niente. Fatto sta che costui usciva dall'ufficio immediatamente dopo che eravamo entrati, scendeva in cantiere e saliva sul suo muletto, per andare a divertirsi nei meandri della bolgia infernale dove le imprese che doveva controllare stavano lavorando. E noi restav

Rientro difficoltoso... 2

Come dicevo, stava diventando un viaggio allucinante! Quasi trascorsa anche l'ora, appare un nuovo ritardo, ma appare anche l'indicazione del gate, che ci rassicura parecchio, permettendoci di raggiungere il luogo dove verrà effettuato il secondo controllo, che stranamente stavolta è quasi più meticoloso del primo. Entriamo quindi nel gate per aspettare l'aereo, che non è ancora atterrato (e questo è piuttosto strano) chiacchierando tra noi e con i nostri committenti che ci terranno compagnia nel viaggio verso casa, finché il tempo passa e cominciamo a preoccuparci: niente aereo, diamo un'occhiata al tabellone e vediamo un nuovo ritardo, di quasi 2 ore!!! Guardiamo meglio e... l'aereo indicato non risulta in ritardo, ma nemmeno risulta essere quello diretto a malpensa!!! Qualcuno si sacrifica ed esce dalla saletta, raggiungendo il tabellone centrale dove è chiaramente indicato che l'aereo per malpensa partirà (con un ritardo di circa 45 minuti da quel mo

Rientro difficoltoso

E venne il giorno del rientro, come ogni 2/3 settimane, solo che stavolta partivamo in metà di mille: eravamo in 4 a lasciare il forte, e si erano aggiunti anche GrandeCapo (col fedele cagnolino ProgettaMannaggiamenti) e ViceGrandeCapo, che partivano per Roma, ma sempre da Belgrado e solo poco più tardi, quindi a mezzogiorno uscimmo tutti insieme, salimmo su una delle vetture aziendali e sul taxi appositamente prenotato dal Direktor. Al solito il viaggio fu lungo e monotono, ma stavolta era anche peggio in quanto stavolta, per fare i 150 km circa, eravamo in 4 su una punto, e non era proprio molto comoda la cosa, viste le dimensioni medie di ciascuno di noi... per non parlare del fatto che, malgrado il freddo, viaggiavamo con i finestrini aperti dato che uno degli occupanti non resiste più di mezz'ora senza la sigaretta... ;) Alla fine, comunque, arrivammo all'aeroporto, decidemmo che era troppo tardi per andare a mangiare al ristorante fuori, dove c'è roba buona ma c